COMUNICATO STAMPA

Ancona, 25 giugno 2024. – Aborto farmacologico disponibile solo a fino 7 settimane e solo in certi ospedali? Cara cittadinanza, la responsabilità è dei dirigenti sanitari: prendetevela con loro e fate valere i vostri diritti. Noi che governiamo non c’entriamo nulla. È la sintesi semplificata di quanto ha risposto oggi in Assemblea legislativa della Regione Marche Filippo Saltamartini, Assessore con delega alla sanità e tutela della salute, all’interrogazione n. 1185 a prima firma Bora del PD riguardante l’inadempienza sulla procedura farmacologica, che nelle Marche viene ancora praticata sulla base di un protocollo “sperimentale” del 2016, mai aggiornato nonostante nel frattempo siano intervenute le Linee di indirizzo ministeriali del 2020, le Raccomandazioni dell’Istituto superiore di sanità del 2023 e le Linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità del 2022.

Nel frattempo, fuori il sit-in partecipato dalla cittadinanza e dalle associazioni di attivismo per i diritti sul territorio, levava il coro “La RU è sicura, lo dice la scienza, la vostra è solo inefficienza!”.

“Come Pro-choice rete italiana contraccezione aborto daremo supporto alle persone che vorranno far valere i propri diritti, come auspicato dall’Assessore. Lo abbiamo già fatto con la guida La tua scelta zero ostacoli, guida pratica al tuo aborto libero e informato, a cui hanno collaborato tante associazioni del network italiano proscelta, insieme a un gruppo di avvocate, perciò non mancheremo di raccogliere l’invito” – annuncia Marte Manca. Saltmartini, infatti, ha dichiarato in aula che “la direttiva del Ministero è pienamente applicabile, i dirigenti hanno il dovere di applicarla, i cittadini se ritengono che ci siano degli atti lesivi hanno il diritto di tutelare i loro diritti, la nostra Regione si deve conformare a queste disposizioni, tanto più per il fatto che se noi non avessimo ritenuto la circolare legittima avremmo dovuto impugnarla davanti al giudice amministrativo, questo non è stato fatto quindi confermo qui che non vi è nessuna necessità di recepimento di quest’atto del Ministero della salute”. 

“Sappiamo bene che per poter somministrare i farmaci abortivi in consultorio, come prevedono le Linee di indirizzo ministeriali, sono necessari atti amministrativi di governo che diano ai servizi indicazione su come organizzarsi e che consentano di utilizzare sul territorio farmaci ospedalieri”, puntualizza ancora Marte Manca. “E l’Assessore, mentre difende la legge 194, si dimentica o finge di dimenticarsi che, in base alla stessa legge, la Regione ne controlla e garantisce l’attuazione. Nelle Marche la gente che paga le tasse è pronta a combattere per un servizio sanitario di qualità e noi con loro. La nostra azione proseguirà con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, nei palazzi e nelle strade, sulla stampa e sui social. Il nostro striscione è una promessa di lotta”.

Tra le realtà che hanno presenziato l’assemblea di oggi e partecipato al presidio accanto alla sede Consiglio della Regione di Via Tiziano 44: Aied Ascoli Piceno, Agite, Cellula Coscioni Marcuzzo e Pesaro, Coordinamento Genitori Democratici Onlus di Pesaro, Laiga, Liberə tuttə, Non Una Di Meno T Marche, Officina Universitaria, Pro-choice rete italiana contraccezione aborto, Rete femministra Marche molto+di194 (che ne ha coordinato l’organizzazione), Udi Pesaro, USB Marche, collettivi locali, nodi transfemministi del territorio, studentə mediə e universitariə.

Per informazioni e contatti: prochoice.rica@gmail.com