Il 4 agosto 2020 il Ministero della salute ha adottato nuove Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria della gravidanza con mifepristone e prostaglandine, che rendono possibile interrompere una gravidanza con i farmaci, Ru486 e prostaglandine, fino alla nona settimana di gestazione, in ospedale in day hospital o in consultori e ambulatori adeguatamente attrezzati.

L’applicazione delle linee di indirizzo ministeriali, però, dipende in parte dalle Regioni.

Per quanto riguarda il limite per la somministrazione, fissato alla nona settimana dall’inizio della gestazione, è decisiva la determina dell’Agenzia italiana (n. 865/2020). NB: Se un ospedale ve la nega, sta agendo un abuso nei vostri confronti e avete il diritto di chiedere che venga applicata la legge 194/78. (Se vi è successo, scriveteci a prochoice.rica[at]gmail.com)

Sulla de-ospedalizzazione indicata dalle nuove linee di indirizzo ministeriali, invece, le Regioni devono formalizzare il recepimento delle linee di indirizzo nazionali e aggiornare il nomenclatore tariffario regionale.

Purtroppo i nostri governi regionali, a parte rare eccezioni, restano inefficienti.

Qui di seguito mettiamo i documenti prodotti fino ad ora da Stato e Regioni da luglio 2020 a oggi.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio 2021

Foto di Eluj da Pixabay