La legge argentina di interruzione volontaria della gravidanza è stato un bel regalo del 2020. La pubblichiamo in versione originale e nella traduzione italiana a cura di Nudm e Pro-choice.

I rami del parlamento argentino, nonostante la pandemia, hanno dibattuto e approvato, prima alla Camera il 9 agosto e finalmente al senato il 30 dicembre, la legge per un aborto legale, sicuro e gratuito in tutto il territorio nazionale argentino.

Per avere questa legge le sorelle argentine hanno lottato unite per 15 anni e sono state capaci di coinvolgere in larga misura la popolazione, favorendo un cambiamento di mentalità nella cittadinanza riguardo alla stigmatizzazione dell’aborto. Lo slogan integrale della campagna, “educazione sessuale per decidere, contraccettivi per non abortire e aborto legale per non morire“, è stato rivendicato e cantato da migliaia di persone mobilitate in tutto il paese, che hanno indossato, esposto e sventolato le loro pezzole verdi (pañuelos), simbolo della campagna e della lotta per l’aborto legale in Argentina.

La legge N° 27.610, promulgata ufficialmente il 15/01/2021, è una legge al passo dei tempi, specie se paragonata alla nostra L.194/78, che dimostra tutti i suoi 43 anni.

Intanto già dal primo articolo si afferma che la presente legge ha come oggetto l’accesso all’interruzione volontaria della gravidanza e all’attenzione post aborto, implementando gli impegni assunti dallo stato argentino in materia di salute pubblica e di diritti umani delle donne e delle persone di altre identità di genere con capacità gestanti. Dà il diritto alle donne e alle persone gestanti di decidere di abortire fino alla 14a settimana, di poter accedere ai servizi di salute, se vogliono, gratuitamente e di ricevere l’assistenza necessaria entro e non oltre 10 giorni dalla richiesta di accesso. In Argentina ci sono tre tipi di assistenza sanitaria – servizio sanitario pubblico, privato e mutualistico – tutti e tre questi sistemi sanitari devono offrire l’aborto in maniera gratuita e con alti livelli di qualità

Fino alla 14a settimana l’aborto è completamente depenalizzato, si stabilisce il diritto di accedere al servizio sanitario, ma non l’obbligo.

Nella legge non si stabilisce un particolare tipo di aborto e questo ne fa una legge lungimirante, aperta a qualsiasi futura metodologia che possa divenire in essere, nell’articolo 5 paragrafo f – qualità – si afferma:

Il personale sanitario deve rispettare e garantire il trattamento dell’aborto secondo lo scopo e la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’assistenza sarà fornita seguendo gli standard di qualità, accessibilità, competenza tecnica, gamma di opzioni disponibili e informazioni scientifiche aggiornate.

L’obiezione di coscienza del personale sanitario è contemplata, ma fortemente regolata anche da sanzioni. La cosa importante e di rilievo è che la donna o la persona gestante deve comunque vedere realizzata la sua scelta entro 10 giorni dalla richiesta fatta, se è necessario la struttura che non riesce ad ottemperare alla richiesta, deve riferire la persona gestante ad altra struttura, il trasferimento sarà a carico della struttura inadempiente.

Dopo la 14a settimana l’aborto è consentito in questi casi: 

a) Se la gravidanza è il risultato di uno stupro;

b) Se la vita o la salute integrale della persona gestante è in pericolo.

Le argentine sono ben consapevoli degli ostacoli che vengono posti in altri paesi dove pure è in vigore una legge sull’aborto e sono vigilanti e allerta. L’Argentina è uno stato federale, vasto, con province progressiste e province conservatrici, c’è bisogno quindi di tutta la loro grande forza e numerosità per vigilare affinché su tutto il territorio nazionale la legge venga attuata e con gli alti livelli qualitativi da essa richiesti.



Immagini da https://www.facebook.com/Campaña-Nacional-por-el-Derecho-al-Aborto-Legal-Seguro-y-Gratuito-Tandil-2079064848855626